MARCO VIGANò



La ricerca di  Marco Viganò, che ha come oggetto la storia della fotografia e il divenire delle immagini, è anche una riflessione sul futuro. I soggetti delle sue opere sono piccoli esseri viventi - insetti , crostacei, molluschi – cristallizzati da un processo di produzione che rappresenta un ponte tra i primi esperimenti di H. Fox Talbot e le immagini digitali: la nascita di un’immagine che non è più immagine fotografica. Viganò fonde insieme procedimenti diversi ed il risultato non ne è la semplice somma, ma lo scaturire di un nuovo elemento, frutto del dialogo silenzioso ed interiore tra l’artista e l’immagine che sta prendendo forma.
 
http://www.marcovigano.com/







Marco Vigano percorre il cambiamento intervenuto nella fotografia dai primi esperimenti di H. Fox Talbot alle immagini digitali.
Le opere di Marco Viganò rappresentano un ponte tra questi due momenti: la nascita di un’immagine che non è più immagine fotografica, ma ha dignità di un’immagine e basta.
Fin dalla sua nascita la fotografia è stata oggetto sfuggente, quasi imprendibile ma con l’avvento dei nuovi linguaggi introdotti dal computer, il dibattito intorno ad essa si è arricchito fino alle conseguenze più estreme: qualcuno ne ha persino decretato la morte definitiva, essendone stata inquinata l’ intima natura di specchio della realtà.
Marco Viganò è un alchimista contemporaneo, di fronte alla sua opera ci si domanda se ciò che vediamo è ancora una fotografia o un’immagine risultante da una serie di procedimenti lunghi e laboriosi. La sua opera è simile ad un dialogo silenzioso ed interiore tra l’artista e l’immagine che sta prendendo forma.

Egli fonde insieme procedimenti diversi ed il risultato non ne è la semplice somma ma lo scaturire di un nuovo elemento, una nuova forma. Potremmo dire: un essere magico che ci guarda e si fa guardare quasi stupito di sé stesso. Forse un insegnamento, che ci viene da Baudelaire, è quello di rimanere esterrefatti e per ciò lasciarsi affascinare fin nel profondo “dall’oscurità naturale delle cose”.